Agerola: una terrazza immersa tra bellezza e sapori

Agerola: una terrazza immersa tra bellezza e sapori

Agerola: una terrazza immersa tra bellezza e sapori – Ormai la stagione più calda dell’anno sta per arrivare. E’, quindi, necessario prepararsi al meglio e conoscere le principali mete attrattive della nostra splendida Campania. Non solo per le bellezze, ma soprattutto per la gastronomia.

Agerola, la storia

Agerola è parte di una delle mete mondiali estive più attrattive, ovvero la Costiera Amalfitana. Si contraddistingue per la sua estensione a “ferro di cavallo” e per il fatto di essere suddivisa in frazioni fin dall’antichità.

È posizionata in una conca sui monti Lattari, a 600 m sul livello del mare. Sono tre le derivazioni che originano il suo nome. La prima dal latino “ager”, ossia campo; la seconda, sempre dal latino “aëreus” nel senso di “luogo elevato”. Ed, infine, si presume che tale nome deriva da Jerula (gerla), proprio per la forma a conca.

Questo comune si contraddistingue per l’esistenza di ben due panorami, da cui è possibile ammirare tutta la Costiera Amalfitana. Il primo in località San Lazzaro, si affaccia sul mare e permette di osservare la città di Amalfi. L’altro a Punta San Lazzaro, che si estende per un’ampia porzione della costa, passando per il fiordo di Furore, fino ad avvistare l’isola di Capri.

Agerola, terra di sentieri

Agerola è meta di molti escursionisti. Proprio da qui partono diversi percorsi da trekking, tra cui, l’ormai rinomato “Sentiero degli Dei”, il quale deve il suo nome proprio ai paesaggi favolosi che è possibile ammirare durante questa spettacolare e suggestiva passeggiata che conduce fino a Positano.

È percorribile in due modi. C’è il sentiero “alto” che va da Bomerano e si conclude a Santa Maria Del Castello, più difficile perché si sale e si prosegue in altezza. E il sentiero “basso”, che porta a Nocelle.

Un percorso altrettanto suggestivo, immerso nel verde è quello che attraversa il Vallone delle Ferriere, che prende il nome dai ruderi delle ferriere di origine medievale. Partendo da Piazza Avitabile, si arriva al Monte Murillo, il quale dovrà essere scavalcato per attraversare Vallone Vocito, un boscoso pendio ricco di cascate. Si giunge, poi, ad Amalfi, nell’incantevole Vallone dei Mulini, dove è possibile ammirare i ruderi degli antichi mulini ad acqua che alimentavano le antiche cartiere di Amalfi.

Infine, un ultimo sentiero imperdibile è quello dei Tre Calli. Questo deve il suo nome proprio dal Massiccio formato dall’insieme dei tre cimali che danno vita ad un’evidente dorsale con tre calli che si susseguono in linea. Il percorso ha una lunghezza di circa 2 Km, con una durata di circa 2 ore, e richiede un impegno fisico notevole disponendosi principalmente in salita.

Il Provolone del Monaco D.O.P.

Agerola, oltre che per le bellezze suggestive, si contraddistingue anche per i suoi prodotti tipici. I quali fanno di essa una meta attrattiva per numerosi buongustai. Tra i prodotti più rinomati e famosi c’è sicuramente il Provolone del Monaco D.O.P.

È un formaggio ottenuto dalla lavorazione del latte della vacca Agerolese. E’ molto prezioso in quanto prodotto in piccolissime quantità e munto da bestiame frutto della selezione del patrimonio genetico di ben tre razze bovine, avvenuto nel corso dei secoli. Dal 2010 il Provolone del Monaco ottiene la Denominazione di Origine Protetta (DOP) a livello europeo con Regolamento UE 121/2010. Questo latte, in miscela, è utilizzato per produrre non solo il Provolone del Monaco ma anche l’ineguagliabile Fiordilatte. Oltre ad altri formaggi a pasta filata di rinomata bontà, tipici della zona.

Provolone del Monaco DOP – Foto: www.agricoltura.regione.campania.it

Provolone del Monaco, la leggenda del nome

Il nome deriva dalla mantella che i pastori, che vivevano sul Vomero, indossavano per ripararsi dal freddo durante il tragitto dalle colline di Vico Equense nella città metropolitana di Napoli. Qui dovettero trasferirsi a causa dell’espansione urbana. principale mercato per i loro prodotti. Alcune famiglie, infatti, decisero di trasferirsi sui Monti Lattari e iniziarono a sfruttare gli ampi pascoli della zona, producendo formaggio, in particolare caciocavallo.

Il principale mercato per la vendita del formaggio era Napoli e i pastori, coperti da pesanti e ingombranti mantelle, vennero soprannominati “monaci” e i loro caciocavalli, acquistati da tutti, divennero “i provoloni del monaco”.

La lavorazione del Provolone del Monaco

Il “Provolone del Monaco” si ottiene riscaldando il latte per ottenere una cagliata cotta rispetto alla produzione del caciocavallo tradizionale. La sua maturazione deve avvenire con lentezza, senza conservanti e fermenti. Successivamente si passa alla modellatura, per dargli la sua forma caratteristica, ossia quella di melone leggermente allungato e senza testina. La stagionatura, dopo averlo salato e asciugato, può anche avvenire in grotta secondo il disciplinare di produzione, partendo, per almeno 6 mesi.

Spaghetti alla Nerano, il must di Agerola e della Campania

Il Provolone del Monaco rappresenta il segreto della maggior parte dei campani per la preparazione dei famosi “Spaghetti alla Nerano”. Primo piatto tipico della Campania, precisamente di Marina di Nerano.

Prima di passare all’indicazione dei tradizionali ingredienti che compongono questo squisito piatto, uno dei più apprezzati a livello mondiale, che ha conquistato anche Totò ed Eduardo Di Filippo, ci fa piacere condividerne l’origine.

La leggenda più famosa risale agli anni Cinquanta, quando il Caravita di Sirignano sbarcò con un gruppo di amici a Marina del Cantone nel tardo pomeriggio. La signora Maria Grazia, da cui prende il nome il noto ristorante, non avendo grandi cose da proporre, mise insieme delle zucchine fritte, gli spaghetti e mescolò il tutto con resti di formaggi grattugiati.

Spaghetti alla Nerano . Foto di www.ristorantemariagrazia.com

Spaghetti alla Nerano, la preparazione

Per preparare questo primo piatto è necessario tagliare a rondelle sottili le zucchine, friggerle in abbondante olio. Successivamente, cuocere la pasta e in una padella, far soffriggere dell’aglio, aggiungendo le zucchine, il parmigiano grattugiato ed amalgamando con dell’acqua di cottura. Alla fine, aggiungere il provolone del Monaco, continuando a mescolare fin quando non sarà ben filante.

di Elisa De Vito

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