Amalfi: tra spiagge, storia e gli immancabili limoni

Amalfi: tra spiagge, storia e gli immancabili limoni

Amalfi: tra spiagge, storia e gli immancabili limoni

Situato in provincia di Salerno, è il principale centro geografico e storico della Costiera Amalfitana. Perla rarissima della nostra amata regione. Il nome è di origine romana e, secondo alcuni, deriva da Melfi, città lucana, i cui transfughi giunsero sulla costiera fondando la città, secondo altri, deriva dalla gens romana Amarfia.

Amalfi: la storia

La sua fondazione risale ai Romani. A partire dal IX secolo divenne la prima repubblica marinara italiana, grazie alla sua posizione inaccessibile sulla scogliera amalfitana ed entrò in competizione con Pisa, Venezia e Genova.

Il Codice Marittimo di Amalfi, meglio noto col nome di Tavole amalfitane, ebbe una grande influenza fino al XVII secolo. Raggiunse, però,  il proprio massimo splendore nell’XI secolo, dopodiché iniziò una rapida decadenza.

La carta di Amalfi

È un particolare e pregiato tipo di carta prodotto fin dal Medioevo, chiamata anche Charta Bambagina. Famosa soprattutto per il particolare procedimento di produzione, che, prescindendo dall’utilizzazione della cellulosa ricavata dal legno, parte da raccolte di cenci e stracci di lino, cotone e canapa di colore bianco. Tali stoffe venivano in passato ridotte in poltiglia per mezzo di magli chiodati mossi da mulini a propulsione idraulica (ancora oggi visibili nella zona). Oggi, invece, attraverso macchinari più sofisticati che ne permettono una maggiore raffinatezza. La fibra, disciolta nell’acqua veniva e viene poi, a mano, trasformata in fogli per mezzo di telai formati da fili di ottone e bronzo, recanti per lo più in filigrana, gli stemmi delle antiche famiglie nobiliari della città.

In città infatti è possibile visitare il Museo della Carta di Amalfi.

Amalfi: cosa vedere

Duomo di Amalfi

È il più celebre monumento di Amalfi dedicato a Sant’Andrea, patrono della città. L’edificio è composto da sovrapposizioni ed affiancamenti di varie chiese e strutture di varie epoche.

duomo di Amalfi

Foto: https://www.livesalerno.com/

La facciata attuale è stata costruita nel XIX secolo da Errico Alvino e la riedificazione è avvenuta dopo il presunto crollo di quella originale. Il progetto dell’Alvino si presenta con una facciata neomoresca, con influenze neogotiche, preceduta da un atrio che collega il campanile, il chiostro del Paradiso e la chiesa del Crocifisso.

L’interno, rimaneggiato in forme barocche, ha una pianta basilicale con transetto e abside. Il tutto è rivestito da marmi commessi e racchiudenti colonne antiche. Le navate sono coperte da un soffitto a cassettoni. Sull’altare maggiore barocco si trova una grande tela raffigurante La crocifissione di sant’Andrea Apostolo.

La cripta, edificata sulla tomba del santo patrono, è adornata da numerosi affreschi, il maggiore dei quali rappresenta L’arrivo del corpo di Sant’Andrea nella cattedrale di Amalfi. Sull’altare si trovano la statua bronzea di Sant’Andrea di Michelangelo Naccherino, quella marmorea di San Lorenzo di Pietro Bernini e quella di S. Stefano di uno scultore locale.

Santuario della Madonna del Rosario

Ricostruito nel 1876, un anno dopo che un’alluvione distrusse la precedente chiesa, anche se la statua della Madonna fu miracolosamente ritrovata intatta. La chiesa ha un’unica navata e volta a botte. Negli altari minori si trovano le statue del Sacro Cuore di Gesù, di Santa Rita, della Madonna della Cintura, di San Francesco, San Basilio e San Gabriele dell’Addolorata. Il soffitto è affrescato e sull’altare si trova la miracolosa statua della Madonna.

Fontana di Sant’Andrea

Su di essa sono presenti le sculture marmoree del santo patrono e di divinità marine, risalenti al Settecento. Originariamente si trovava all’inizio della scala del duomo, ma nel Novecento fu spostata lateralmente. L’acqua della fontana, proveniente dal fiume Sele, sbocca dalle statue marmoree di quattro putti, da quella di Pulicano e da quella di un uccello, sottostanti la più grande statua di Sant’Andrea in croce.

Fontana di Cap ‘e Ciuccio (testa d’asino)

Deve il proprio nome alla tradizione degli abbeveraggi degli asini che scendevano dalla Valle delle Ferriere. Da qui proveniva e proviene l’acqua, carichi di frutta, ortaggi e legname. Il presepe vi fu inserito nel 1974 ed è composto di pietre calcaree e tufacee della Valle dei Mulini. Le statuine rappresentanti i personaggi tipici del presepe, sono immerse in gran parte nell’acqua.

Amalfi: le spiagge

Oltre ad essere ricca di storia, la città di Amalfi è adatta anche per gli amanti del mare. Ci si può rilassare sulle sue numerosissime spiagge, tra cui ricordiamo: la Spiaggia Grande, ovvero, come si può interpretare dal nome, la spiaggia più grande della città. Composta da sabbia e piccoli ciottoli, ricca di caratteristici lidi che offrono ombrelloni e sdraio e di un tratto di spiaggia libera. La Spiaggia del Duoglio, situata un chilometro dopo Amalfi, a cui è possibile arrivate percorrendo una lunga scalinata di più di quattrocento gradini, che parte dalla Strada Statale Amalfitana. La Spiaggia Santa Croce, raggiungibile solo via mare con i battelli che partono da Amalfi, nota per il suo mare cristallino e trasparente.

Amalfi: la terra dei limoni

Il Limone Costa d’Amalfi (Limon amalphitanus), noto anche come Sfusato Amalfitano, è un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta, ottenuta nel 2001.

Amalfi: tra spiagge, storia e gli immancabili limoni

Foto: https://www.costieraamalfitana.com/

Già nell’epoca della Repubblica Marinara di Amalfi, la Costa vantava un elevato numero di agrumeti. Lo stato aveva rapporti commerciali con i più importanti porti del Mediterraneo e con gli Arabi, ai quali proponeva proprio il limone, il quale veniva venduto sia per le sue proprietà utili in ambito medico, sia per la sua versatilità in ambito gastronomico.

Il limone di Amalfi, inizialmente, veniva chiamato “citro” e solo a partire da XIII secolo inizia ad essere denominato con una parola di origine araba, ossia “limunzello”.

Questo frutto presenta caratteristiche esclusive, che lo rendono famoso nel mondo, in quanto è un limone di categoria sfusato e si differenzia dai limoni della vicina area sorrentina per le diverse modalità di coltivazione e per proprietà organolettiche differenti. Infatti, cresce esposto al sole e ai venti caldi provenienti da sud, godendo della protezione dei Monti Lattari, al riparo dai venti freddi provenienti dai paesi nordici e in particolare dalla cosiddetta tramontana.

Il limone in Costa d’Amalfi

A tutt’oggi viene coltivato nel pieno rispetto delle tecniche agrarie tradizionali, facendo crescere le piante di limone nei terrazzamenti tipici, chiamati “macerine”. La coltivazione avviene sotto impalcature di pali di castagno, di altezza variabile, i quali vengono protetti nei periodi freddi per evitare che le piante siano sottoposte al freddo. Il limone amalfitano viene coltivato su circa 400 ettari, nei famosi limoneti chiamati “giardini di limoni“. Il raccolto medio annuo è di circa 8 000 tonnellate, il quale viene praticato più volte l’anno, ma è soprattutto nel periodo compreso tra marzo e luglio che arrivano i frutti migliori. Le piante sono posizionate a debita distanza l’una dall’altra. In ogni ettaro coltivato sono presenti più di 800 piante, a cui corrisponde una capacità produttiva massima di 35 tonnellate di limoni.

Il limone Costa d’Amalfi: le caratteristiche

Il limone è classificabile come femminello sfusato; presenta una buccia di spessore medio e di colore giallo chiaro, ricca di oli essenziali e terpeni. Possiede una polpa succosa e moderatamente acida, con scarsa presenza di semi; è caratterizzato da dimensioni medio-grosse, comprese tra i 100 ed i 120 grammi per frutto ed è ricco di Vitamina C.

Il limone Costa d’Amalfi: l’uso in cucina

Le sue caratteristiche permettono di consumarlo al naturale, aggiungendo un pizzico di sale o zucchero o può essere servito all’insalata. Tuttavia, questo frutto tipicamente mediterraneo si presta a molte varianti aromatizzanti di svariate ricette: carne, pesce, verdure di ogni genere, ma si sposa benissimo con i frutti esotici.

È adoperato anche per produrre il limoncello, famoso liquore tipico della zona stessa; infine, è molto usato anche per dessert, come nel caso del caffè al limone, babà al limone o torte e dolciumi tipici locali al limone, nonché gelati e granite al limone.

La delizia al limone di Sal De Riso

Se decidete di trascorre le vostre vacanze nella stupenda Costiera Amalfitana, non potete fare a meno di assaggiare la delizia al limone del famosissimo pasticciere Sal De Riso, ovvero una monoporzione di Pan di Spagna con crema pasticcera al succo di limone, ricoperta con una salsa profumata preparate con le bucce di “limoni Costa di Amalfi IGP”.

Delizia al limone di Sal De Riso

Foto: https://www.salderiso.it/

Di Elisa De Vito

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