Cilento: una perla immersa tra mare cristallino e antichi sapori

Cilento: una perla immersa tra mare cristallino e antichi sapori

Cilento: una perla immersa tra mare cristallino e antichi sapori – Area montuosa della Campania, è situata in provincia di Salerno, precisamente nella zona meridionale. Da millenni, il Cilento ha ispirato poeti e cantori. Molti dei miti greci e romani sono stati ambientati sulle sue coste, come quello dell’isola delle sirene, nell’Odissea. L’isoletta che ispirò Omero è quella di fronte a Punta Licosa, a sud nei pressi di Castellabate. Di fronte al suo mare Ulisse si fece legare all’albero di maestra per ascoltare quell’ingannevole canto.

Un altro mito importante è quello di Palinuro, il nocchiero di Enea. Durante il viaggio verso le coste del Lazio cadde in mare insieme al timone, si aggrappò al relitto e per tre giorni ingaggiò un’estenuante lotta contro le onde infuriate. Quando, finalmente, stava per mettersi in salvo sulla riva, fu barbaramente ucciso dagli abitanti di quei luoghi. Da allora quel promontorio prese il nome di Capo Palinuro.

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Una perla immersa tra mare cristallino e antichi sapori. La storia

Il filo della storia cilentana si estende fino ai giorni nostri unendo vari avvenimenti, dalle vicende romane fino ad arrivare ai primi “moti del Cilento” del 1828. Ricordi, monumenti e varie tracce sono salvaguardati grazie al Parco Nazionale del Cilento.

Dal giugno 1997, il Cilento è inserito nella rete delle Riserve della biosfera del Mab-UNESCO (dove Mab sta per “Man and biosphere“). Su tutto il pianeta (in oltre 80 stati) si contano circa 350 di queste particolari aree protette, che servono per tutelare le biodiversità e promuovere lo sviluppo compatibile con la natura e la cultura. Nel 1998 è inserito insieme ai siti archeologici di Paestum, Velia e il Vallo di Diano, nella lista di patrimonio mondiale dell’umanità, dall’UNESCO.

Le principali attrazioni

Il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano

Grazie all’istituzione di questo parco, dal 1991, gran parte del territorio del Cilento è protetto. In tale area, rientrano circa 181.000 ettari di territorio, 8 comunità montane e 80 comuni. La sede istituzionale dell’ente parco è situata nel centro più importante dell’area, Vallo della Lucania. Nel 2010 il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano ed Alburni è stato inserito nella rete europea dei Geoparchi.

Acciaroli

Borgo situato sul mare di interesse turistico, appartenente al Comune di Pollica. E’ ricordato per i numerosi soggiorni di Ernest Hemingway. Da visitare è la principale Chiesa dell’Annunziata, affacciata sul mare, mentre nei pressi si trovano i resti di un’antica torre di difesa angioina, con la base quadrata.

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Pollica è sede municipale ed è famosa per i suoi meravigliosi panorami. Assolutamente da visitare è il Castello medievale del 1290 e la cappella di S. Pietro del 1524. Per diversi anni il Comune ha avuto da Touring Club Italiano e Legambiente le 5 vele per il mare pulito. Un altro luogo di particolare interesse è il Museo del Mare, sito nella frazione Pioppi.

Velia/Elea

Importante sito archeologico, fondato verso il 540 a.C. da coloni focei. Oggi si possono ammirare gli scavi della città antica, iniziati da Amedeo Maiuri nel 1921 e continuati poi negli anni Cinquanta e Sessanta. Si possono osservare, tra l’altro, i resti delle porte della città (Porta Rosa e Porta Marina), di un edificio termale, dell’acropoli, dell’agorà e del santuario di Poseidon Asphaleios.

Le Grotte di Pertosa-Auletta

Sono l’unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare su un fiume sotterraneo, ovvero il fiume Negro, addentrandosi verso il cuore della montagna. Le grotte si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, dove sono presenti numerosi stalattiti e stalagmiti.

Inoltre, è possibile ammirare anche una meravigliosa cascata. La visita guidata prevede un viaggio di oltre un chilometro, con 400 metri da percorrere in barca navigando sul fiume sotterraneo, per giungere alla cascata interna e visitare la Sala del Paradiso. Per poi continuare sul ramo settentrionale scoprendo la maestosità della Grande Sala, le particolarità della Sala delle Spugne e il fascino del Braccio delle Meraviglie.

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Capo Palinuro

Per gli amanti del mare, non può di certo mancare una visita a Capo Palinuro. Caratterizzato dal mare cristallino, da spiagge ampie e sabbiose, a cui si alternano tratti rocciosi accessibili solo via mare che nascondono veri e propri gioielli naturali. Tra questi la spiaggia del Buondormire, la spiaggia Cala Bianca, nonché numerose grotte.

Famosissime sono la spiaggia dell’Arco Naturale, che divide da un lato la spiaggia attrezzata con chiosco e attracco per le barche dirette verso le grotte e dall’altro dalla spiaggetta riservata raggiungibile passando sotto il foro naturale. E la spiaggia del Mingardo dove è possibile prendere a noleggio i pedalò per andare alla scoperta di posti altrimenti inaccessibili. Quest’ultima è lunga diversi chilometri e parte dai confini dei comuni di Centola Palinuro e Camerota per raggiungere Cala del Cefalo.

Per poter visitare le principali grotte della zona, come le famose Grotta Azzurra, Grotta del Sangue e la Grotta dei Monaci, è necessario fare dei tour in barca, organizzati dai numerosissimi operatori locali, con i quali concordare gli orari di partenza, la durata delle escursioni e i relativi costi.

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Marina di Camerota

Situata tra promontori rocciosi a strapiombo sul mare, ai piedi di colline disseminate da antiche torri difensive e da lunghissimi uliveti secolari, è la frazione più popolosa del Comune di Camerota. E’ famosa per la bellezza delle spiagge, certificate con le cinque vele di Legambiente e Touring e per il mare cristallino. Lo stesso Touring da decenni è presente con il suo splendido villaggio turistico. La costa è frastagliata, ricca di grotte naturali scavate nella roccia a pelo d’acqua.

Le spiagge sono moltissime, ma tra le più famose ricordiamo la spiaggia di S. Domenico, situata tra il centro storico e il porto; la spiaggia Lentiscelle; la spiaggia Calanca, distante pochi minuti a piedi dal centro del paese e accessibile attraverso una scalinata a gradoni; l’isola delle Sirene, sorvegliata dalla torre Calanca; la spiaggia Cala d’Arconte, del villaggio del Touring.

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Porto Infreschi

Considerata la perla marina nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. E’ un angolo di paradiso al centro del quale si apre un approdo naturale, meta di numerosissimi diportisti durante la stagione estiva, protetto da moltissime rocce. Nelle acque di questa baia, sono stati spesso avvistati dei delfini, attirati dalla straordinaria abbondanza di pesce.

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Cilento: le tradizioni culinarie

Insieme a Soria in Spagna, Koroni in Grecia, Chefchaouen in Marocco, il Cilento, in Italia, rappresenta il luogo della Dieta mediterranea. Iscritta alle liste del patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel novembre 2010.

Sono numerosi i prodotti tipici cilentani, ma vogliamo concentrarci su uno dei frutti più buoni della zona, ovvero il Fico Bianco del Cilento DOP.

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Fico Bianco del Cilento DOP: le caratteristiche

La Denominazione geografica protetta “Fico bianco del Cilento”, ottenuta nel 2006, è riferita al prodotto essiccato della cultivar “Dottato”, pregiata varietà di fico diffusa in tutto il Mezzogiorno. Tuttavia, tale prodotto è riferito ad uno specifico ecotipo della suddetta varietà, ovvero il “Bianco del Cilento“.

Il prodotto ha caratteristiche uniche e pregiate. E’ molto digeribile ed è più piccolo del fico comune rosso. La sua buccia mantiene un colore uniforme e non cambia durante la maturazione, mantenendosi giallo chiaro e l’interno è marroncino tendente al bianco, ricco di fibre e zuccheri. La polpa è di consistenza tipicamente pastosa. Dal gusto molto dolce, di colore giallo ambrato, con acheni prevalentemente vuoti e ricettacolo interno quasi interamente pieno.

Fico Bianco del Cilento DOP: l’antica tradizione

L’introduzione nel Cilento del fico risale al VI secolo a. C. ed è attribuita ai coloni greci che in quest’area avevano fondato diverse città. Hanno sin da sempre decantato le caratteristiche dei prodotti agricoli del Cilento tra i quali i fichi essiccati, citati in molti documenti, scritti da Catone e Varrone; questo ha condizionato fortemente la cultura locale. Nella metà del 1400 è documentata, nel “Quaterno doganale delle marine del Cilento“, l’esistenza di una fiorente attività di produzione e commercializzazione di fichi secchi. Avviati sui principali mercati italiani come alimento di pregio. Il “Fico Bianco del Cilento” DOP si è andato quindi gradualmente evolvendo, da “pane dei poveri“, come un tempo veniva definito, ad alimento pregiato da consumare soprattutto nel periodo natalizio.

Fico Bianco del Cilento DOP: come sono consumati?

È posto in commercio anche farcito con mandorle, noci, nocciole, semi di finocchietto, bucce di agrumi (ingredienti provenienti dallo stesso territorio di produzione), ricoperto di cioccolato, o anche immerso nel rum. Con l’obiettivo di ampliare la gamma dell’offerta, soprattutto nel periodo natalizio.

Sempre più ricercati sono anche i fichi essiccati e poi dorati al forno, i quali possono essere consumati al naturale o farciti. Pregiati, ma sempre più rari per gli alti costi di preparazione, sono i fichi mondi, senza buccia, dal colore chiarissimo tendente al bianco puro e dal sapore prelibato.

 

di Elisa De Vito

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