Giffoni Valle Piana: un comune immerso tra arte e storia

Giffoni Valle Piana: un comune immerso tra arte e storia

Giffoni Valle Piana: un comune immerso tra arte e storia – Situato nel comune di Salerno, in Campania, l’origine del nome proviene da numerose interpretazioni. Secondo alcuni deriverebbe da Junonis Phanum, per la presenza di un tempio dedicato a Giunone sul quale è stata edificata la basilica di Santa Maria a Vico. Secondo altri dal verbo greco foneo, nel significato di mandar suoni, altri ancora da genus furis, ossia “terra di gente furfante e ribelle”. Mentre Valle Piana deriva dalle sue caratteristiche geografiche.

Giffoni Valle Piana: le principali attrazioni storiche

Da vari secoli, la Chiesa Madre della SS. Annunziata, è il luogo cardine della spiritualità Giffonese. Dalle prime notizie riportate si evince che l’antica Chiesa dell’Annunziata corrisponde a quella di Santa Maria De Castella, risalente al 970, edificata dal possessore della contea di Giffoni. Alla fine del XV secolo, sotto l’influenza del francescanesimo, la pianta della chiesa, formata da una sola nave, viene trasformata in quella attuale. Infatti, quando Giffoni fu elevata a Diocesi nel 1531 essa era già a croce latina con tre navi.

Si presenta in stile barocco. L’altare maggiore è rivestito di marmo policromo, in alto vi è una nicchia con un gruppo ligneo della Val Gardena, raffigurante l’Annunciazione. Il cielo della navata presenta una tela di 24 m², che raffigura “L’Angelo che scende dal cielo e la Madonna che lo aspetta con fiducia”, opera di un’artista locale. Ai lati della navata centrale vi sono 14 tele, che rappresentano le varie stazioni della via Crucis ed un pulpito ligneo del Settecento, lavorato e cesellato. Nella navata sinistra vi è una tavola del XVI secolo, raffigurante la Madonna del Carmine con le anime del Purgatorio e due guerrieri. L’altare sottostante custodisce una teca contenente la Sacra Spina.

Il convento di San Francesco

Si trova ai piedi della collina di Terravecchia, in cui sono conservati dipinti che rilevano i caratteri dello stile giottesco. Questo convento rappresenta il fiore all’occhiello del paese, dal punto di vista sia storico sia artistico. Lo stile gotico francescano, con architettura essenziale, caratterizza la struttura del convento che si sviluppa a pianta quadrata su due livelli intorno al chiostro ogivale.

Affreschi di notevole interesse adornano le pareti. Possiamo trovare, infatti, i frammenti di una raffigurazione del Cristo deposto dalla Croce, risalente al XV secolo e, nelle lunette del portico, sono raffigurate scene di vita di San Francesco. All’ingresso troviamo delle raffigurazioni che risalgono al ‘600 poste una di fronte all’altra che rappresentano immagini di Giffoni.

Oggi il convento restaurato con i finanziamenti europei erogati dalla Regione rivive in tutto il suo splendore e ospita la “Mostra Internazionale d’Arte Presepiale”. Organizzata dalla Pro Loco, che ha sede proprio negli ambienti del convento.

Il Santuario di Santa Maria di Carbonara

Sorge a circa 3 km dall’abitato di Curti, la cui costruzione si suppone risalga all’anno mille. A seguito di una leggenda giffonese circa un quadro trovato da un carbonaio, in un luogo scosceso del monte Lieggio, che sovrasta la località di Carbonara. Il dipinto fu portato da questi in Curti e il popolo decise di innalzare un tempio in onore alla Madonna raffigurata nel quadro nei pressi del luogo di ritrovamento. Iniziati i lavori di edificazione della chiesa, sempre secondo la leggenda, i muratori, una mattina, andando al lavoro, trovarono le fondamenta miracolosamente trasportate nell’attuale sito.

Piazza Mercato

È una delle più belle della provincia, in cui possiamo ammirare il palazzo baronale e la fontana che è stata realizzata su disegno del Vanvitelli tra il 1871 e il 1873.

Il Tempio di Ercole

Sito nel rione Campo a trecento metri dalla piazza risale al I sec. d. C., sorge su di una necropoli romana. Fu scoperto nel 1962 in occasione di uno scavo. All’entrata, possiamo ammirare una lapide dedicata ad un senatore romano e al centro c’è un frammento di colonna e qualche accenno di mosaico.

Giffoni Valle Piana: la città del cinema

Giffoni è la città del cinema. Non a caso, infatti, dal 1971, si svolge, nel mese di luglio, il Giffoni Film Festival, cioè un festival cinematografico per bambini e ragazzi, per la durata di circa dieci giorni.

Foto: www.fotoeweb.it

Giffoni Film Festival: la storia

Nasce nel 1971 da un’idea di Claudio Gubitosi, che ancora oggi ne è il direttore artistico. Protagonisti e giurati della manifestazione sono i bambini e i ragazzi, provenienti da ogni parte d’Italia e del Mondo. Questi, vedono i film in concorso, e discutono con registi, autori ed interpreti, per poi essere chiamati a sceglierne il vincitore. Ogni giorno, inoltre, i giurati incontrano vari ospiti appartenenti soprattutto al mondo cinematografico e televisivo, con i quali intraprendono un dibattito, ponendo loro delle domande.

Il Festival passa da una manifestazione poco più che regionale ad un evento di respiro internazionale, a cui oggi aderiscono personalità del mondo cinematografico, culturale e musicale. Uno degli ospiti è stato il regista François Truffaut, che nel 1982 in una lettera ha lasciato scritto: «Di tutti i festival del cinema, quello di Giffoni è il più necessario».

Nel tempo il Festival si è evoluto, spaziando dal cinema alle altre specialità artistiche, come il teatro, le diverse arti figurative e la musica.

La Cittadella del Cinema è la sede e il centro operativo del Festival dal 2002.

Il 13 luglio 2017 viene inaugurata la Giffoni Multimedia Valley. Mentre dal 2009 il marchio del Festival cambia nome in Giffoni Experience, per descrivere, con più precisione, l’esperienza completa che esso rappresenta. Anche attraverso altre attività ed eventi collaterali. Da quest’anno, infine, diventa Giffoni Opportunity per festeggiare i primi 50 anni di attività.

Giffoni Film Festival: lo sviluppo

Nel corso degli anni, nascono anche altri marchi targati Giffoni.

  • Voyager – dedicato all’esportazione del marchio e del format in Italia e in altri Paesi. Macedonia, Brasile, Albania e Georgia, lavorando al fianco di rinomate organizzazioni culturali, tra cui il Doha Film Institute.
  • Innovation Hub – destinato all’universo in espansione delle start-up e dell’Innovazione
  • Opportunity – che ruota intorno al concetto di nuove chance di marketing e di comunicazione
  • Digital Department – che intercetta la frontiera delle produzioni audiovisive di grande qualità e che prepara il campo ai grandi progetti che dal 2016 saranno messi in cantiere in questo campo.

Giffoni Valle Piana: la nocciola IGP

La coltivazione del nocciolo in Campania è antichissima. Infatti, risale al III secolo a.C., testimoniata da reperti archeologici, come resti carbonizzati di nocciole, esposti al Museo Nazionale di Napoli. La diffusione di questa coltura nel resto d’Italia sembra essere iniziata proprio a partire dalla Campania. Tanto che già nel secolo XVII il commercio delle nocciole, in particolare verso altre nazioni, aveva una sua rilevanza economica.

Le prime testimonianze della coltivazione della “Nocciola di GiffoniIGP risalgono al Medioevo. Ma è solo attraverso rapporti commerciali con il resto d’Italia e con l’estero, nell’epoca borbonica, che si venne a conoscere il valore distintivo della qualità di tale prodotto. Successivamente, nel Novecento, esso ha registrato un’espansione colturale proprio in relazione alla forte richiesta da parte dell’industria dolciaria.

Il territorio dei Picentini e della valle dell’Irno, d’altra parte, è vocato naturalmente alla coltivazione del nocciolo. Questa pianta è presente da sempre nella zona allo stato spontaneo, grazie all’origine vulcanica del terreno. Maggiormente fertile rispetto agli altri e alle proprietà qualitative della Tonda di Giffoni, riconducibili proprio al fortunato mixer di fattori ambientali, naturali e umani tipici della zona di produzione.

È proprio per quest’ultimo fattore che il frutto ha ottenuto la denominazione di IGP, ovvero Indicazione Geografica di Origine Protetta, nel 1997. Le caratteristiche distintive della “Nocciola di Giffoni Valle Piana” IGP sono rappresentate dalla forma perfettamente rotondeggiante del seme, che ha polpa bianca, consistente, dal sapore aromatico, e dal perisperma (la pellicola interna) sottile e facilmente staccabile. E’ particolarmente idonea alla tostatura, alla pelatura e alla calibratura, anche per la pezzatura media e omogenea del frutto.

La “Nocciola di Giffoni IGP”: il “piatto forte”

Per queste sue caratteristiche pregiate essa è particolarmente adatta alla trasformazione industriale. Ed è pertanto fortemente richiesta dalle industrie per la produzione di pasta e granella, nonché, come materia prima, per la preparazione di specialità dolciarie di grande consumo.

Nell’area di origine è utilizzata anche come ingrediente nella preparazione di una variegata gamma di prelibatezze. Tra le quali: dolcetti, torte, gelati, creme, ma anche insoliti primi piatti e finanche liquori alla nocciola.

Contrariamente a quanto si può pensare, la nocciola, è un prodotto molto versatile, non usato solo per la preparazione di dolci. Ma è un ottimo abbinamento anche con il salato. In particolare, il piatto forte preparato con questo frutto, nel Salernitano, sono gli Spaghetti alla nocciola.

Gli ingredienti di questo gustosissimo piatto sono pochissimi e anche la preparazione è molto semplice. Infatti, nel frattempo che gli spaghetti completino la loro cottura, bisogna far rosolare, le nocciole, in una padella con olio ed aglio, per farle tostare ed insaporire. A cottura completa degli spaghetti, versarli nella padella e farli amalgamare. Aggiungendo del parmigiano grattugiato.

 

di Elisa De Vito

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