Luxury wedding, l’intervista a Tai Adedayo

Luxury wedding, l’intervista a Tai Adedayo

Abile imprenditore, visionario di “5 Star Wedding Directory”, Tai Adedayo è il fondatore di una delle piattaforme di Luxury Wedding più famose al mondo. Ha risposto alle domande incrociate di Andrea Riccio, Primo Wedding Mentor in Italia ed Elisabetta Picardi, wedding ed event planner specializzata in Destination Wedding in Irpinia. Noi di Sposincampania, ringraziamo i nostri due amici Riccio e Picardi, proponendovi l’intervista che i due professionisti campani hanno realizzato all’imprenditore londinese.

Chi è Tai Adedayo

Dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza e un MBA presso la Warwick University, una delle migliori scuole di Business in Europa, ha iniziato a lavorare nel settore della comunicazione per Dupont UK e FujiFilm UK. Al termine di queste importanti esperienze lavorative, decise di dare spazio alla sua passione e creatività e di avviare la sua attività di fotografia.

“5 star Luxury Wedding Directory” è nata dalla sua idea di vendere e promuovere la sua attività di wedding photographer online. Ben 14 anni fa, quando internet non era così sviluppato e molte attività non erano online, la sua idea fu quella di creare una piattaforma dove hight business e professionisti del settore (ovviamente di fascia alta) potessero mostrare, e in un certo senso vendere, i propri servizi.

Un’idea per l’epoca visionaria e soprattutto vincente. Basti pensare che il primo contatto interessato ai servizi del signor Adedayo e alla sua piattaforma, fu il negozio di lusso Harrods.

Le risposte del guru del Luxury Wedding

Per Tai Adedayo: “Bisogna lavorare molto sui propri canali social, magari intensificando o aggiornando il nostro portfolio. Cambiando il nostro sito web ed accrescendo il nostro brand. Questo è un periodo davvero molto complicato, sia per noi che per le coppie di sposi che annullano le proprie prenotazioni chiedendo il rimborso dei propri acconti. Senza tener conto che, proprio quegli acconti, sono serviti a far fronte delle spese non tangibili riguardanti sempre il loro matrimonio. Come, ad esempio, delle banalissime telefonate ai clienti stessi per aggiornarli circa i cambiamenti e/o i progressi del matrimonio”.

Il confronto tra i diversi attori del settore, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, è d’obbligo. Mettere insieme le idee, provare a tenere i piedi per terra senza però mai dimenticare che si lavora con le persone e i loro sogni legati al giorno più importante di una coppia.

Soprattutto, per Tai Adedayo è necessario farsi forza, anche perché gli scenari soprattutto per l’ambito Destination Wedding non sono così rosei. “Il vero problema riguarderà il Destination Wedding. Purtroppo fino al prossimo anno non è chiaro se saranno previsti lunghi viaggi (siano essi in diversi regioni/paesi dello stesso stato o tra stati diversi). L’industria del matrimonio deve collaborare con il governo e le organizzazioni turistiche del proprio Paese. Affinché si costruisca insieme un piano che, post lockdown, incoraggi i destination wedding e non costruisca, invece, dei muri”.

Ma Adedayo è anche certo che questa pandemia non distruggerà il nostro settore. Per quanto i tempi sono critici, ci sarà sempre una ripresa e le coppie inizieranno di nuovo a sposarsi.

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