Marina d’Albori: l’affascinante borgo in pietra – Situata in provincia di Salerno, Albori è la frazione più piccola di Vietri sul Mare. È uno dei centri abitati che fanno parte dell’associazione I borghi più belli d’Italia. Il 04 aprile 2021 si è classificato al quarto posto della competizione del Borgo dei Borghi. La gara nazionale tra piccoli e caratteristici borghi della Penisola, lanciata dalla trasmissione televisiva Kilimangiaro su Rai 3, condotta da Camila Raznovich. Andiamo alla scoperta di questa piccola perla della nostra Campania.
Marina d’Albori: la storia
Lo scrittore Domenico Rea, affermò: “Se qualcuno parla nella parte alta del paese, giù in basso si sentono anche i sospiri”. Quando rimase colpito da questo splendido borgo situato lungo la Costiera Amalfitana. Il suo nome deriva dal latino “arbor” (albero). Da qui si evince che il suo tratto caratteristico è da sempre stato la natura. L’origine di Albori è fatta risalire agli abitanti di Marcina, insediamento etrusco di Cava de Tirreni, che scamparono al saccheggio dei Vandali.
La nascita del piccolo borgo in provincia di Salerno, è legata alle leggende ed alla mitologia, come testimoniano i racconti secondi i quali viene fondato dagli Argonauti o da pastorelli che si immolarono per salvare una giovane donna dalla furia del mare venendo ricompensati da Poseidone.
La sua fondazione è legata a quella di Marcina, attuale Vietri sul Mare, sorta per volere prima degli Etruschi e poi dei Romani. Divenuta in poco tempo città centrale e tra le più floride del meridione. Con la caduta dell’impero romano e le invasioni barbariche, la città viene distrutta, spingendo i pochi superstiti a rifugiarsi o nell’entroterra o sulla costa, in zone facilmente difendibili. I piccoli agglomerati urbani sono sorti nel corso dei secoli lungo le pendici del monte Falesio.
Marina d’Albori: cosa visitare?
Chiesa di Santa Margherita di Antiochia
La Chiesa viene edificata nel ‘600 ed è dedicata alla giovane martire di Antiochia. La struttura presenta uno stile barocco sul quale sono stati inseriti elementi decorativi locali, tipici della scuola vietrese.
L’interno è diviso in tre diverse navate. Quella di destra ha forma trapezoidale e si caratterizza per la presenza di quattro campate con tre ingressi ed una giunzione con il sacello absidale e la sacrestia. La navata centrale contiene un arco trionfale decorato e presenta una copertura a botte lunettata e decorata in pieno stile barocco.
In specifici giorni tra dicembre e gennaio, durante il periodo delle festività, ogni anno è possibile vivere, sin dal 1975, un’esperienza unica ed indimenticabile presso la Chiesa. Infatti, proprio qui, viene allestito il famoso presepe vivente di Albori.
Chiesa San Giovanni Battista
La Chiesa sorge sulle ceneri dell’antica parrocchia di San Giovanni de Staffilo. E’ stata costruita intorno all’anno Mille; caratterizzata da una pianta a croce latina con la cupola costruita sulla crociera del transetto. Decorata con maioliche vietresi.
La facciata è in stile tardo-rinascimentale napoletano, risalente agli inizi del ‘600. E’ caratterizzata per l’uso di pietra chiara piperno, la presenza di un portone d’ingresso legato a colonne di tufo nero di Fiano con sopra un rosone raffigurante il Santo patrono, in ceramica. L’interno, così come anche la cupola del campanile, situato alla sinistra della facciata della Chiesa, a navata unica, si presenta decorato con maioliche e ceramiche vietresi.
La spiaggia di Marina d’Albori
Del territorio di Albori, fa parte anche un piccolo tratto di costa situato tra Vietri e Cetara, ovvero Marina di Albori. Una delle più piccole e nascoste spiagge della Costiera Amalfitana. È un’insenatura con due piccole spiaggette, con due lidi e ristoro ed è caratterizzata da un piccolo torrente che scende direttamente in mare.
La spiaggia è formata da sassi ed il sole tramonta molto presto grazie alla presenza della montagna. La spiaggia si raggiunge via terra dalla strada statale costiera che va da Vietri a Cetara, attraverso i 200 scalini che portano fin giù al mare.
Dalla spiaggia di Marina d’Albori, tramite una passerella in legno, è possibile raggiungere un’ulteriore spiaggetta, denominata Torre d’albori, dominata, proprio da una spettacolare torre vicereale. Qui c’è la possibilità di noleggiare ombrelloni e lettini, e di fruire dei servizi di ristorazione vicini. Si affaccia su uno specchio d’acqua cristallino.
Gli ‘nduderi vietresi: il piatto per eccellenza nell’intero territorio campano
La prima ricetta degli Ndunderi Vietresi è custodita nei manoscritti dell’abazia di Cava dei Tirreni. Ai tempi dell’antico porto della Marcina, Vietri fu abitata dai Romani. E’ un piatto denominato palline latine, cibo di epoca romana, formate dalla “farina caseata”, cioè da farro e latte cagliato. Prodotto in assenza di patate. Il merito di aver modernizzato e valorizzato questa ricetta va al prof. Ezio Falcone, conosciuto esperto di gastronomia, considerato come archeologo-enogastronomico della costiera Amalfitana, il quale apporta una modifica inserendo la ricotta fresca nell’impasto.
Gli ‘nduderi sono molto simili agli gnocchi, ma ciò che li differenzia da questi ultimi è proprio l’aggiunta della ricotta fresca nell’impasto. Hanno la forma tonda, leggermente allungata, dalle grandi dimensioni. Oltre alla ricotta, gli altri ingredienti sono farina, tuorli d’uovo, caciocavallo grattugiato, sale, pepe, noce moscata.
Per la preparazione è necessario impastare prima tutti gli ingredienti per la pasta e lasciarla riposare per almeno 1 ora. Successivamente, è necessario lavorarla creando un cordone cilindrico dallo spessore di almeno 1,5 cm, da tagliare in pezzetti lunghi dai 3 ai 4 cm. Formare le righe degli gnocchi, passando ogni pezzetto di pasta sui denti di una forchetta. Cuocerli in acqua bollente e scolarli dopo qualche minuto.
Nel frattempo, preparare il condimento, facendo soffriggere in una padella con un filo di olio la cipolla, i pomodorini a pezzetti e far cuocere per qualche minuto. Aggiungere la pasta e la scamorza. Aspettare che la scamorza si sciolga e aggiungere delle foglie di basilico fresco.