Infermiera in un centro Covid. Jessica: “Sogno la fine di un incubo e… l’inizio del mio amore con Bernardo”

Infermiera in un centro Covid. Jessica: “Sogno la fine di un incubo e… l’inizio del mio amore con Bernardo”

Infermiera in un centro Covid – Jessica è una sposa. Ma non solo. L’ho conosciuta in questi giorni di quarantena, tramite un post sui social network alla disperata ricerca di un rimedio casalingo per la pelle irritata del viso. Che carina ho pensato. Poi ho guardato meglio la foto. Jessica non è solo una sposa, è una guerriera. E’ nata a Salerno, 28 anni fa, ma da 3 vive a Pavia, dove da 40 giorni a questa parte combatte in prima linea una guerra silenziosa. Una guerra che odora di sofferenza e disinfettante, che ti toglie la dignità di morire guardando gli occhi di chi ami, che ti isola il corpo e la mente. Una guerra che nessuno si aspettava, e che porta il nome subdolo e bizzarro di Coronavirus. Jessica è un’infermiera al “Policlinico San Matteo” di Pavia, al centro della pandemia.

Infermiera in un centro Covid. La storia di Jessica e Bernardo, futuri sposi campani

Jessica ci racconta che la priorità adesso non è prendersi cura di se stessa in vista del matrimonio, previsto per il 5 giugno 2021, ma soltanto quello di tornare a casa e smettere di pensare al lavoro, dedicandosi un po’ di coccole, anche con i prodotti presenti in dispensa.

“Ho contattato la mia amica Francesca Ragone per avere gli ingredienti di una maschera fai da te per lenire la pelle del viso, messa a dura prova dai bardamenti anti contagio. Mascherine ed occhiali protettivi”. Vivere in corsia la professione per cui a 19 anni hai lasciato casa e affetti, oggi non è semplice, soprattutto se il tuo futuro marito fa anch’egli un lavoro complicato. “Il mio lui si chiama Bernardo, salernitano come me, ma vive e lavora in Toscana con la Polizia Penitenziaria. Siamo entrambi in prima linea in questo difficile momento, infatti non ci vediamo da più di un mese e desideriamo di poterci riabbracciare presto e tornare dalle nostre famiglie”. Ma adesso non è il momento di pensare a ciò che sarà domani, e Jessica lo sa bene perché da quello che ci racconta, le giornate lavorative sono estenuanti e l’Ospedale necessita della sua presenza.

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Infermiera in un centro Covid. Il lavoro incessante di Jessica ed il coraggio

“Le mie giornate sono diventate molto più intense, facciamo turni di 12 ore. Siamo tutti coperti, dalla testa ai piedi. La pausa ci spetta dopo 8 ore, per bere, mangiare ed andare al bagno. Tornati a casa non si riesce a fare altro che crollare a letto”. Niente riposi perché molti degli ammalati sono i colleghi stessi: Lavoro in un reparto Covid19 ed avere coraggio è un obbligo. Tuttavia è tanta anche la preoccupazione. Il mio obiettivo però ogni giorno è prendermi cura di chi sta male, e devo dire che nonostante le tante difficoltà, la soddisfazione più grande è vedere i pazienti arrivati da noi sul filo del rasoio, uscire dal reparto dopo settimane, ma con le loro gambe”.

I sogni di Jessica per il matrimonio in Campania nel 2021

Ma la vita di Jessica, in quei rari momenti lontana dall’ospedale, è fatta anche di cose belle. Quelle semplici e sognanti che la stanno portando verso il giorno più bello per lei e il suo Bernardo. “Il nostro è stato un colpo di fulmine. Siamo sempre stati due ragazzi attratti dalla vita, dai viaggi, le uscite con gli amici e nessuno dei due era alla ricerca dell’amore. Ci sposeremo a “Tenuta La Fortezza” a Torrecuso (Bn), e per il mio make up ho scelto Francesca Ragone di “Beyouty” che considero un’amica. In queste settimane Francesca si è dimostrata una donna dolce e straordinaria, anche lontana l’ho sentita tanto vicina. Le foto le ho affidate all’estro e al talento di “Francesco Carrino”. Per tutto il resto la mia famiglia mi sta dando una mano e anche a chilometri di distanza si lavora per il nostro matrimonio come fossimo una vera squadra. Ne sono orgogliosa”.

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“Il meglio arriverà sicuramente, ma ci vuole pazienza”

Jessica e Bernardo attendono con ansia il momento in cui questa pandemia avrà rallentato la corsa, per poter tornare a Salerno e stare in famiglia. “Sono molto fortunate tutte quelle persone che sono a casa, al sicuro e con i propri cari. Io sono di indole ottimista e credo nella macchina organizzativa nazionale. La situazione già sta pian piano migliorando, ma i cittadini devono fare la propria parte, altrimenti il nostro lavoro sarà stato vano”.

La maturità di Jessica si mostra in queste parole ma anche quando le chiediamo cosa si aspetta dal futuro. “Il meglio arriverà sicuramente, ma ci vuole pazienza. Per affrontare questo dolore, la crisi economica che ci sta affliggendo, la lontananza. Presto però gli animi si risolleveranno, e toneremo a gioire tutti”.

di Alessia Coscino

 

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