Ristoratori campani in marcia su Roma: autostrada A1 in tilt

Ristoratori campani in marcia su Roma: autostrada A1 in tilt

Ristoratori campani in marcia su Roma: autostrada A1 in tilt – Una protesta civile ma forte e rumorosa. E’ quella messa in atto da stamattina da un centinaio di ristoratori campani. Stanchi delle restrizioni e disperati per le loro attività sull’orlo del fallimento, i rappresentanti di diverse aziende si sono messi in macchina per marciare su Roma, con l’intento di incontrare il Premier Conte. A bassa velocità con le proprie autovetture mandando letteralmente in tilt il traffico sull’autostrada A1 Napoli-Roma. Si sono registrate e si continuano ad avere file chilometriche lungo le tre carreggiate in direzione Roma. Nel momento in cui vi scriviamo (ore 15) una delegazione è in trattativa per essere ricevuta da qualche rappresentante istituzionale.

“Vogliamo solo lavorare” è l’sos lanciato a più voci dai ristoratori che hanno inviato una lettera al Presidente Conte. Riceviamo e pubblichiamo da Movimento Spontaneo Italiano.

Ristoratori campani in marcia su Roma: autostrada A1 in tilt. La lettera al Premier Conte

“Illustrissimo Presidente,

Le scriviamo per sottoporre alla sua autorità di Presidente del Consiglio dei Ministri e rappresentante del potere esecutivo, il moto spontaneo di forte disagio che le categorie HO.RE.CA, Alberghiera Organizzazione Eventi vivono da diversi mesi (un anno).
Nella piena consapevolezza della necessità di affrontare l’evolversi della pandemia in atto, i comparti menzionati, che ampiamente hanno dimostrato, completa adesione a tutti i presidi suggeriti dalle autorità, si trovano oggi senza il dovuto necessario sostegno sia legislativo sia economico.
Ad oggi possiamo senza ombra di dubbio affermare che la penalizzazione delle suddette categorie non ha influenzato minimamente l’andamento della curva epidemiologica, con l’unico risultato certo della chiusura definitiva di diverse imprese. Obiettivo comune è quello di fare fronte a due grandi questioni: la pandemia e la crisi economica che purtroppo sono sullo stesso piano. A tale scopo CHIEDIAMO.

Le richieste dei ristoratori

1) Apertura dei nostri esercizi, già da tempo adeguati alle norme di sicurezza Covid, fino alle 24 incluso il Sabato e domenica.

2) Un abbattimento delle imposte e tasse di tutto il 2020 e per tutto il 2021.

3) Annullamento degli oneri fiscali, tributari, contributivi e condoni degli anni precedenti, il cui onere non può ricadere sui prossimi esercizi che vedranno una forte contrazione del mercato.

4) Il reale accesso al credito bancario agevolato e finanziamenti a fondo perduto.

5) Il riconoscimento di un indennizzo immediato per i costi fissi di impresa (fitti, componenti energetiche).

6) L’assorbimento degli oneri contributivi del personale, da parte dello Stato per i prossimi tre anni.

7) Allargamento della fascia protetta anche per gli over 30.

8) Accettazione obbligatoria per i proprietari del credito di imposta per i canoni di locazione.

9) Riconoscimento di indennizzo minimo, anche per le attività aperte dal primo gennaio 2019 indipendentemente dal fatturato e finora escluse da qualsiasi ristoro.

10) Riconoscimento di ristori anche per fondamentali indotti del settore, quali  le aziende vinicole e casearie.

In alternativa seguendo l’unico modello che ha dato certezza del raggiungimento dell’obiettivo prefissato (discesa curva epidemiologica), chiediamo la chiusura di tutte le attività, non solo delle nostre, con erogazione anticipata sui conti correnti dei costi fissi delle aziende.
Necessaria la programmazione di questi provvedimenti con esponenti delle suddette categorie. Restiamo in attesa di una Sua  immediata risposta, offrendo la nostra piena collaborazione a soluzioni alternative a quelle finora messe in atto pur rimanendo fissi e determinati per il raggiungimento del nostro obiettivo”. Movimento Spontaneo Italiano

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