Si riparte il 15 giugno col Green Pass. Tutto quello che c’è da sapere

Si riparte il 15 giugno col Green Pass. Tutto quello che c’è da sapere

Si riparte il 15 giugno col Green Pass. Tutto quello che c’è da sapere

AGGIORNAMENTO – Si è pronunciato il Cts e ha fissato 3 regole molto importanti. Non c’è nessun tetto limite al numero di invitati, non c’è nessun Covid Manager e il Green Pass dovrà essere consegnato dagli invitati alle strutture sottoforma di AUTOCERTIFICAZIONE.

La struttura sarà obbligata a conservare tutti i dati per almeno 14 giorni.

Tanto tuonò che piovve. È proprio il caso di dirlo. Dopo mesi e mesi travagliati il settore Wedding ha finalmente una data di ripartenza certa ed è il 15 giugno. Fin qui tutto bene, cioè non proprio, ma ci si accontenta in tal senso. Il vero e proprio fulmine a ciel sereno è però un altro, infatti più che di pioggia si potrebbe dire che una vera e propria grandinata si abbatte sul nostro settore. Una grandinata particolare perché la prima della storia di colore verde.

Wedding e ricevimenti: si riparte il 15 giugno. Ma solo con il Green Pass

Il tanto temuto Green Pass obbligatorio per il nostro settore. Cosa vuol dire?
Beh che oltre alle normali regole sul distanziamento e ai protocolli approvati c’è un ulteriore restrizione per far sì che si possa svolgere la propria cerimonia in tranquillità. La restrizione ulteriore riguarda la certificazione del Green Pass per accedere al banchetto nuziale, Pass che si ottiene in 3 modi: 1) avvenuta vaccinazione (con validità anche per chi ha fatto soltanto la prima dose, ma solo dal 15esimo giorno post prima iniezione di vaccino) 2) certificato medico di guarigione da Covid negli ultimi sei mesi 3) tampone effettuato nelle ultime 48 ore con esito negativo.

Una vera e propria mazzata che metterà in seria discussione tantissime cerimonie.

Nel testo pubblicato dal Governo dopo il Consiglio dei Ministri si legge. “Dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”. Uno striminzito comunicato stampa dove si dice tutto e niente. E il famoso protocollo che a turno le associazioni di categoria hanno sbandierato? Dove è finito? Ci siamo presi del tempo per scrivere questo articolo, proprio perché volevamo capire.

Ecco il testo uscito sulla Gazzetta Ufficiale all’articolo 9 che riportiamo integralmente:

“Centri culturali, centri sociali
e ricreativi, feste e cerimonie

1. Dal 1° luglio 2021, in zona gialla, sono consentite le attivita’
dei centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, nel
rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo
1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020.
2. Dal 15 giugno 2021, in zona gialla, sono consentite le feste
conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, nel
rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo
1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020 e con la prescrizione
che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi
COVID-19 di cui all’articolo 9 del decreto-legge n. 52 del 2021”

Andando ulteriormente a spulciare nelle leggi dei decreti ufficiali abbiamo trovato una mezza buona notizia.

Il GREEN PASS si ottiene ANCHE CON TAMPONI ANTIGENICI RAPIDI e soprattutto dai costi decisamente inferiori a quelli molecolari.

E volendo dare una seconda mezza buona notizia è stato approvato che si potrà ottenere il Green Pass anche solo con la prima dose di vaccino effettuata e non più come si era inizialmente pensato solo ed esclusivamente per chi avesse già fatto anche il richiamo. C’è, però, una differenza. Chi ha fatto la doppia dose di vaccino è immediatamente in possesso del Pass, chi invece ha fatto soltanto la prima dose otterrà il pass soltanto 15 giorni dopo la prima iniezione di vaccino.

Tutto ciò, invece, sarà superato se una determinata regione si trova in zona bianca. Con la fascia di questo colore cadono tutte le restrizioni e quindi via libera alla vita normale, quella che a noi tutti manca da oltre un anno.

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Insomma si riparte il 15 giugno, si fa per dire, ma oltre al Green Pass quali sono le altre regole?

I tamponi serviranno solo per gli invitati o anche per tutti i professionisti che girano intorno al settore?

Tanti quesiti per i quali ci aspettavamo risposte concrete dal Governo, ma purtroppo neanche l’ombra.

Quesiti che si pongono gli sposi, ma soprattutto gli organizzatori. Migliaia di aziende letteralmente in tilt che non possono dare indicazioni certe ai propri clienti. Oltre a tutto ciò bisogna specificare che la data del 15 giugno con il Green Pass non significa affatto far ripartire il settore wedding. Anzi tutt’altro.

Nella realtà i festeggiamenti per i matrimoni vengono di solito accompagnati da parenti e amici soprattutto. In quest’ultimo caso parliamo di ospiti che ha una fascia d’età media tra i 20 e i 35 anni. Una categoria questa che ad oggi, 19 maggio, non sa ovviamente quando e come potrà vaccinarsi e quindi avere la celebre “certificazione verde”. Anche per i tanti parenti non vi è alcuna garanzia di ricevere tale pass nella data del 15 giugno e oltre, visto che la campagna vaccinale è in ritardo, seppur in ripresa nelle ultime settimane. E, quindi, chi potrà partecipare ai matrimoni?

Nella realtà le coppie o i loro ospiti dovranno giocoforza sobbarcarsi il costo dei tamponi per poter svolgere in sicurezza l’evento. Il che significa che molte coppie, la maggioranza, rinunceranno ancora una volta ai festeggiamenti. Oppure si continuerà di questo passo a favorire chi preferirà andare contro le regole. Come già accaduto in queste settimane, figuriamoci ora che dal 1 giugno i ristoranti potranno ricevere al chiuso, aumenteranno a dismisura le cerimonie private mascherate da semplici pranzi o cene. Alla faccia della sicurezza e della prevenzione. Basta farsi un giro in tutta Italia durante i week end per capire che quanto finora stabilito da restrizioni e regole contradditorie ha portato solo ed esclusivamente a favorire chi è più furbo….

 

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